Economia di guerra

Economia di guerra
1996 admin
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Economia di guerra

 

MLAC Università La Sapienza, Roma 1996

storiografia delle industrie in carta formato A4, lastre di acciaio corten.

 

 

Nell’ambito del piano di privatizzazione dell’IRI, è stata di recente venduta la Acciai Speciali Terni al gruppo tedesco Krupp: ironia della storia, freddo calcolo espansionista o sindrome che sia, il pensiero va a quella ‘economia di guerra’ che condusse Hitler al potere e lo sostenne nella realizzazione del suo folle progetto.
In un appello del 19 novembre 1932 indirizzato a Hindeburg, l’agrario Von Kalckreut, gli industriali Thyssen, Vogler, Krupp, Bosch, Hariel, gli armatori Woermann e Beindorff, i banchieri Schaachat, Schroder e Reinhart e altri grandi nomi dell’economia invocarono espressamente la consegna del potere al partito nazionalsocialista. La richiesta era così motivata: “Noi riconosciamo nel movimento nazionale che percorre il nostro popolo, l’inizio promettente di un’era che crei, mediante il superamento dei contrasti di classe, le basi indispensabili per la rinascita dell’economia tedesca. Noi sappiamo che questa rinascita richiede ancora molti sacrifici. Riteniamo che questi sacrifici potranno essere compiuti di buon grado soltanto se il principale gruppo di questo movimento nazionale parteciperà al governo in funzione diligente.
Il conferimento della direzione responsabile di un gabinetto presidenziale fornito delle migliori energie tecniche e personali al capo (fuhrer) del principale gruppo nazionale eliminerà i punti deboli e gli errori che sono necessariamente impliciti in ogni movimento di massa, e trascinerà l’energico consenso di milioni di uomini che oggi se ne stanno in disparte”.(A. Schreiner – Zeit Scharift fur Geschichtswissenschat – 1956).
L’industria pesante elargì come fondo elettorale qualcosa come 3.000.000 di marchi per assicurare la vittoria della N.S.O.A.P. (partito nazista). Lo sfruttamento brutale della manodopera era uno dei tratti più caratteristici dell’imperialismo tedesco durante la seconda guerra mondiale: quattordici milioni di lavoratori stranieri vennero trasferiti nel Reich, nel solo mese di gennaio 1944 si deportarono 4 milioni di lavoratori, di cui 1,5 milioni dall’Italia, 1 milione dalla Francia, mezzo milione tra Belgio e Olanda, 600.000 dai territori sovietici e orientali, infine circa 100.000 da altri paesi.
Come conseguenza del decennio 1933-43, la concentrazione capitalistica aumentò più del doppio, infatti il capitale medio di una società per azioni (espresso in milioni di marchi) passò da 2.256 del 1933 a 2.296 nel 1934, a 2.669 nel 1935, a 2.949 nel 1936, a 3.069 nel 1037, a 3.397 nel 1938, a 3.799 nel 1939, a 3.983 nel 1940, a 4.597 nel 1941, a 5.378 nel 1942, per raggiungere in fine la quota di 5.541 nel 1943. uguale incremento registrano i profitti: tra il 1932 e il 1941 i dividendi medi delle società per azioni salirono dal 2.9 al 6.6 per cento. – Economia di guerra -.
Nel 1939 il 22% degli addetti all’industria lavorava direttamente per la Wehrmacht, diventano già nel 1943 il 61% cifra a cui va aggiunto, per completare il quadro, il fatto che una buona parte dei rimanenti lavoratori dell’industria fosse comunque inserita in settori di interesse per la produzione bellica. (E. Collotti, -La Germania nazista- Torino, 1992).
Krupp, industriale del gruppo omonimo di acciaierie, venne condannato come criminale di guerra nel processo di Norimberga a 12 anni di prigione, ma pochissimi anni dopo, precisamente nel 1951, era già fuori grazie a un indulto.


 

Schede storiografiche delle industrie tedesche:

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Borsig, Berlino

 

Borsig
Johann Friedrich August, industriale (1804-1854)  fonda nel 1837 a Berlino una fabbrica di costruzione di motori  (con fonderia di ferro). Costruisce all’inizio macchine a vapore, poi dal 1841 anche locomotive. Da questa impresa nasce la “Lokomotiv- und Maschinenfabrik A. Borsig”, che diventa la più grande fabbrica di costruzione di locomotive.
Da essa partono altre attività industriali: tra le altre miniere in Oberschlesien. Borsig si impegna anche nella costruzione di veicoli industriali, di organizzazione e sviluppo di mercati e della ricerca dei materiali.
Dopo la fusione con la Rheinmetall AG (1935) e la chiusura (1947) fu riapperta nel 1950 sotto il nome “Borsig AG”; nel 1956 comprata dalla ‘Dt. Industrieanlagen GmbH’ che la trasforma nel 1968 in una GmbH, dal 1970 in posesso della ‘Dt. Babcock AG’.

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOPADIE, editore F.A.Brockhaus, Mannheim, 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Henschel, Kassel.

 

Henschel
Georg, Christian Carl (1759-1835) fonda la Henschel.
Sede a Gießen dal 1614, poi dal 1777 a Kassel
Fonderia di artiglieria e campane
G. Henschel, dopo essere stato dimesso dai francesi, nel 1810 rifonda la Henschel & Sohn GmbH.
Dal 1976 appartiene al Thyssen-Konzern

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOPADIE, editore F.A.Brockhaus, Mannheim, 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Rheinmetal Berlin AG, Dusseldorf.

 

Rheinmetall Berlin AG
fondata nel 1889 con sede a Berlino e a Düsseldorf
Azionista: Röchling Industrie Verwaltung (amministrazione)  GmbH
Giro d’affari: (1991): 3,5 Mrd DM
Impiegati: 13750

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta: MAN AG

Aktiengesellschaft (società per azioni)
Dachauerstrasse 667
D-80995 München

MAN AG
Società che si occupa della costruzione di macchinari, di veicoli industriali, e di impianti industriali; e di commercio.
Nasce nel 1986 dalla fusione della M.A.N. Maschinenfabrik Augsburg-Nürnberg AG, di Augsburg con la Gutehoffnungshütte Aktienverein AG, di Oberhausen, che cambia sede e nome: diventa la MAN AG con sede a Monaco
Settori: Produzione di LKW (camion) e autobus, commercio di accaio, costruzione di impianti (Ferrostaal AG), technica dell’industria e del trasporto, compressori, macchine tipografiche, motori diesel, astronautica, meccanismi di trasmissione (RENK AG), reattori chimici (Deggendorfer Werft) und Eisenbau GmbH).
Altre società di partecipazione (1990: ca. 100) sono:
SMS Schloemann-Siemag AG, SMS Hasenclever Maschinenfabriek GmbH, Battenfeld GmbH, KM-kabelmetal AG, Schaltbau GmbH, Schwäb. Hùttenwerke GmbH.
Le più importanti società di partecepazione all’estero sono: ÖAF Gräf & Stift AG, Steyr Nutzfahrzeuge AG.
Grande azionista (indiretto) è il gruppo Allianz.
Giro d’affari: (1989/90): 18 Mrd. DM
personale: ca. 67000

MAN Veicoli Industriali S.p.A.            MAN Veicoli Industriali S.P.A.
Via dell’Artigianato 27                                                Filiale di Milano
37062 DOSSOBUONO (VE)                              2, via Curie – Assago

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

MEYERS GROSSES UNIVERSALLEXIKON,
Bibliographisches Institut, Mannheim/Wien/Zürich
Editore Meyers Lexikon Verlag, Mannheim, 1982

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: MAN Veicoli Industriali S.p.A.

Via dell’Artigianato , 27. 37062 Dossobuono (VE)

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

MEYERS GROSSES UNIVERSALLEXIKON,
Bibliographisches Institut, Mannheim/Wien/Zürich
Editore Meyers Lexikon Verlag, Mannheim, 1982

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: MAN Veicoli Industriali S.p.A.
Filiale di Milano
Via Curie, 2 Assago

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

MEYERS GROSSES UNIVERSALLEXIKON,
Bibliographisches Institut, Mannheim/Wien/Zürich
Editore Meyers Lexikon Verlag, Mannheim, 1982

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: BENZ, Mannheim.

 

Benz
Carl Friedrich Benz la fonda nel 1883 a Mannheim. Si chiamava Benz & Cie, Rheinische Gasmotorenfabrik.
Nel 1926 fusione con la Daimler-Motorengesellschaft di Stuttgart (vedi Daimler-Benz AG).

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOPADIE, editore F.A.Brockhaus, Mannheim , 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Daimler- Benz AG, Stuttgart.

Daimier-Benz AG
nasce nel 1926 dalla Daimler-Motorengesellschaft (fondata 1890 da G. Daimler) e dalla Benz & Cie., Rheinische Gasmotorenfabrik (fondata 1883 da C. Benz)con sede a Stuttgart
Settori:
Costruzione di automobili (da 1900 sotto il marchio Mercedes) e veicoli industriali, motori diesel.
Dal 1933 fu rinforzato il settore dell’armamento.
La mano d’opera che tra 1927 e 1932 era stata ridotta da 19100 a 8600 persone, fu aumentata da (1934) 22600 a (1938) 47100 persone. Durante gli anni della guerra aumentava a 92300 persone (1944/45).
Oggi ha allargato il settore della produzione tradizionale tramite partecipazioni:
tra altri AEG, Dornier GmbH e assunzione delle MTU (Motoren und Turbinen Union München GmbH.
Nel settore automobilistico possiede partecipazioni al mercato sopprattutto da Unimog, MB-trac (fuoristrada).
Possiede fabbriche di automobili a Bad Homburg, Berlin (West), Bremen, Düsseldorf, Gaggenau, Hamburg, Hannover, Kassel, Mannheim, Sindelfingen, Stuttgart, Wörth am Rhein.
Altri 18 impianti di produzione e 25 di montaggio esistono tra altri: Sao Bernardo do Campo e Sao Paulo in Brasile, Portland, Oreg. (Freightliner Corp.), in Pretoria e East London, in Africa del Sud, a Madrid e Buenos Aires
Ha delle società in partecipazione in India, Indonesia, Iran, Mexico, Nigeria, Saudi-Arabia, Swizzera (NAW, Arbon & Wetzikon AG, Arbon veicoli) e in Turchia.
Maggior proprietario è la Deutsche Bank AG
Nel 1986, la Daimler-Benz AG produceva 594000 automobili e 134600 veicoli industriali (camion etc)
Giro d’affari: 65,5 Mrd DM (1986) è l’industria più importante della Germania
Personale: 320000

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Fried. Krupp GmbH
Altendorferstrasse, 103
D-45143 Essen

 

Krupp, Fried. K. GmbH,
primo gruppo dell’industria dei beni d’investimento con sede a Essen. Nato dalla fonderia d’acciaio fondata nel 1811 da Friedrich Krupp (1787-1826); fu svillupata dal figlio maggiore Alfred (1812-1887) ed era la più grande fonderia d’acciaio del mondo.
Famosa per la fabbricazione di acciaio al crogiolo in blocci (1851: 4300 libbra) che fu utilizzato nelle strutture ferroviarie (1830-1859) e per la costruzione di cannoni e canne di cannoni (dal 1859).
Dopo la morte di Alfred Krupp, il figlio Friedrich Alfred (1854-1902) costruisce a Duisburg-Rheinhausen un’industria siderurgica. Nel 1903, l’impresa fu trasformata in una AG (società d’azioni) di proprietà della figlia-ereditaria Bertha (1886-1957). 1943 di nuovo cambiata in una ditta al minuto con il figlio Alfried Krupp (1907-1967) come unico proprietario.
Durante le due guerre mondiale, dà precedenza alla produzione d’armi. Nel processo Krupp (il “Krupp-Prozeß” dei famosi processi ai criminali di guerra), A. Krupp von Bohlen und Halbach (marito di Bertha K.), fu condannato al posto del padre 1947/48 per saccheggio di beni di prima necessità nei paesi occupati e per schiavitù (sfruttamento di mano d’opera, lavori forzati) a 12 anni di carcere e alla confiscazione dei suoi beni. Vi fu una riforma di sentenza nel 1951 con amnistia.
La Fried. Krupp GmbH fu fondata nel 1969 dopo la sua morte. Nel 1974 lo stato dell’Iran acquista una partecipazione di 25,04% del capitale sociale della Fried. Krupp Hüttenwerke AG che oggi si chiama Krupp Stahl AG
Oggi il gruppo Krupp, con al vertice la Fried. Krupp GmbH (proprietari di partecipazione: fondazione Alfried Krupp von Bohlen und Halbach 74,99%, stato dell’Iran 25,01%) è attivo nei settori:
industria meccanica, costruzione d’impianti industriali, elettronica, acciaio e commercio.
Maggior imprese del gruppo sono: Krupp Maschinentechnik GmbH, Essen (macchine ferroviarie, costruzione, alimentari, materie plastiche e gomma); la Krupp MaK Maschinenbau GmbH, Kiel (motori diesel, locomotive, armamento); Werner & Pfleiderer GmbH, Stuttgart (tra altri materie plastiche e chimice); Krupp Widia GmbH, Essen (industria di utensili, magneti e medicinali); Krupp Industrietechnik GmbH, Duisburg (tra altri costruzione di ponti, sistemi di tubature, lavoro nelle miniere, costruzione di gru); Krupp Koppers GmbH, Essen (tra altri sistemi d’estrazione del carbone, e di petrolio); Krupp Polysius AG, Beckum ( tra altri industria del cemento, industria petrolifera); Krupp Atlas Elektronik GmbH, Bremen (tra altri elettronica per navi, per armamenti, Software, calcolatori); Krupp Lonroh GmbH, Dùsseldorf (tra altri esportazione di acciaio, commercio agrario, spedizione, agenzia di viaggi); Krupp Metalurgica Campo Limpo Ltda., Bresile (componenti per macchine); GST Systemtechnik GmbH, Essen (svilluppo e costruzione, consulenza commerciale ed ecologica).
Altre partecipazioni: C. Plath GmbH, Melchert Elektronik GmbH, Gerlach-Werke GmbH, Hansa Rohstoffe GmbH, Vereinigte Schmiedewerke GmbH, Panopa Verkehrsgesellschaft mbH, Metz Feuerwehrgeräte GmbH, Cosmos
Feuerlöschgeräte GmbH. Importante anche la Krupp Stahl AG (Fried. Krupp Gmbh 70,4%, National Iranian Steel Company 25,1%) a Bochum, Siegen e Hagen.
La decisione del gruppo di chiudere la fonderia siderurgica di Duisburg-Rheinhausen nel 1987/88 provocò lunghe manifestazioni di protesta dalla parte del personale. La chiusura non fu evitata, ma le trattative hanno  migliorate le condizioni dei disoccupati (posto di lavoro di riserva, prepensione)
Giro d’affari: (1988): 14,74 Mrd. DM
Personale: ca. 63400

Krupp LONRHO GmbH            Acciai Krupp S.r.l.
Esportazione di acciaio e             via Salomone 71
tecnica di impianti                20138 Milano
Ufficio per l’Italia                (lavorazione di metalli)
Piazza della Reppubblica, 32
20145 Milano

Krupp Stahl AG                Krupp Corpoplast S.R.L.
Acciai speciali                    Filiale di Novate Milanese
(compresi inossidabili)            Via Ovidio, 11
v. Milanese, 20                20026 Novate Milanese
Sesto San Giovanni

Krupp
Acciai Speciali Terni S.p.a.
Viale B.Brin, 171
0500 Terni

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Krupp Corpoplast S.r.l.
Filiale di Novate Milanese
20026 Novate Milanese

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da:  Acciai Krupp S.r.l.
(lavorazione di metalli)
Via Salomone, 71
20138 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da:  Krupp Stahl AG
Acciai Speciali
(compresi inossidabili)

via Milanese, 20. Sesto San Giovanni

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da:  Krupp LONRHO GmbH
Esportazione di acciaio e
tecnica di impianti
Ufficio per l’Italia
Piazza della Repubblica, 32
20145 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Krupp Acciai Speciali Terni S.p.a.
Viale B.Brin, 171
0500 Terni

 

Fonte:

Vedi privatizzazione IRI 1994.

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: THISSEN AG
August-Thyssentrasse 1
D-40211 Dùsseldorf

 

Thyssen-Gruppe
è la denominazione dell’impresa multinazionale con la Thyssen AG come centro; fondata da A. Thyssen nel 1871 sotto il nome di Thyssen & Co, a Müllheim a.d. Ruhr, con sede a Duisburg.
Produzione di reggetta di ferro alla quale fu aggiunto, nel 1884, una fabbrica di macchinari. Nel 1891 fu fondata l’industria siderurgica a Hamborn (oggi Duisburg).
Con la riorganizzazione della Montan dopo 1945, anche la August Thyssen fonderia (ATH) fu rifondata. Dal 1977 si chiama Thyssen AG con sede a Düsseldorf. Il gruppo fu allargato con l’acquisizione delle imprese seguenti: 1957 Dt. Edelstahlwerke AG (diamanti); 1968 Hùttenwerke Oberhausen AG; 1974 Rheinstahl AG (oggi Thyssen Industrie AG). Dal 1980 si è differenziata dall’accaio ad altri settori. Le industrie estrattive del carbone furono inserite nella “Ruhrkohle AG”.
Le attività del gruppo sono: 1. beni d’investimento e di lavorazione dalla Thyssen Industrie AG, Essen (giro d’affari 12 Mrd. DM, personale 60000); acciaieria, ascensori, veicoli su rotaie, sottomarini e technica per l’ecologia; 2. commercio e prestazione di servizio dalla Thyssen Handelsunion AG, Düsseldorf (giro d’affare: 14,4 Mrd. DM, personale 29000) è una delle più grande imprese in questo settore (Recycling, logistica, managment di progettazione, manutenzione…3. acciaio (giro d’affari: 12,5 Mrd. DM personale 58000) che produce tra altri rotaie, acciaio legato.
Società affiliate sono (tra altre): Blohm + Voss AG, Hamburg (74,1%); Otto Wolff Handelsgesellschaft mbH, Köln; Richard Auffermann GmbH, Dùsseldorf; Thyssen Elf-Oil GmbH, Hamburg (50%); Dt. Edelstahlwerke GmbH, Krefeld (100%); Otto Wolff Flachstahl GmbH, Köln; BLW Präzisionsschmiede GmbH, Mùnchen; all’estero (tra altre): The Budd Co., Troy (Mich. USA); Ascenseurs Soretex S.A., Angers, 99,9%); Birmid Holdings Ltd., Solihull S.A.; Thyssen Edelstahl N.V. (primo Eurométal), Lùttich.
Il capitale della Thyssen AG è diviso su 240000 azionari, la Thyssen administrazione GmbH (+25%) e la Fritz Thyssen Fondazione (- 9%).
Giro d’affari: (1991/92): 35,8 Mrd. DM
Personale: 147000

Thyssen Italiana S.r.l.            Thyssen Acciai Speciali Italia S.P.A.
via Alserio 22                                   via G.A. Amadeo 57
20159 Milano                                    20134 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Thyssen Acciai Speciali Italia S.P.A.
via G.A. Amadeo 57
20134 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Thyssen Italiana S.r.l.
via Alserio 22
20159 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992
DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Agfa Camerawerk AG

I.G. Farbenindustrie AG, I.G. Farben
In passato il più grande gruppo dell’industria chimica del mondo e la più grande impresa tedesca.
La fondazione della I.G.F. AG nel 1925 è il risultato di una concentrazione di imprese e cooperazioni comminciata all’inizio dello secolo.
Un ruolo importante giocarono le imprese precursore del gruppo odierno – la Bayer AG – la BASF AG – e la Hoechst AG, che già in quel periodo erano importanti fabbricatori e distributori di coloranti sintetici. Insieme alle seguenti ditte costituivano il gruppo chiamato “I grandi sei”: Aktiengesellschaft für Anilinfabrikation (Agfa-Gevaert-Gruppe); “Leopold Cassella u. Co. GmbH”; Kalle und Co. AG; (gli ultimi due appartengono oggi alla Hoechst AG).
Per la fondazione della I.G. Farben AG è importante sopprattutto la BASF, che aumenta il suo capitale sociale inserendo quello delle imprese partecipanti; trasferisce sede a Frankfurt am Main e cambia nome diventando la “Interessen-Gemeinschaft Farbenindustrie AG” (gruppo d’interesse industria dei coloranti).
La struttura organizzativa del gruppo era caratterizzata da una organizzazione decentralizzata con maggior autonomia delle imprese; allo stesso momento esisteva una gestione centrale (delle finanze, della contabilizzazione, acquisto centralizzato). Dopo la fusione (1925) gli 83 membri dell consiglio direttivo furono ridotti a 20; esisteva anche un comitato per il lavoro del consiglio. Personalità dirigenti del consiglio e della sovrintendenza furono C. Bosch e C. Duisburg.
Svilluppo: nel 1926, quasi 13% del capitale era di proprietà estera. Con la “Dynamit AG” (primo “Alfred Nobel % Co.”, oggi “Dynamit Nobel AG”) e la “Rheinisch-Westfäl. Sprengstoff AG” furono chiusi contratti a lunga durata.
Per la partecipazione a delle imprese estere fu fondata nel 1928 la “Internationale Gesellschaft für Chemische Unternehmungen AG” e nel 1929 la “American I.G. Chemical Corporation” (dal 1939 General Aniline and Film Corporation), New York. Fa parte del Sindacato dell’ azoto che ragruppa tutti i fabbricanti di azoto dell’Europa e del Chile, e della “Imperial Chemical Industries Ltd.”. Ha contratti con la “Standard Oil Company”, New Jersey (oggi Exxon Corp.).
La concentrazione di potere e l’influenza della I.G. Farben AG è documentata anche nelle più di 700 imprese dove ha partecipazioni di mercato (fino a 1945).
Settori: Nella ricerca tramite C. Bosch e G. Domagk, la I.G. Farben aumenta sopprattutto lo sviluppo di concimi, di fibra sintetica, di medicinali (Sulfonamide), coloranti e del sistema di estrattiva di carboidrato, della produzione di zolfo elementare e di gomma sintetica.
Entflechtung (Decentramento):
(termine usato nei processi militari dopo la Seconda Guerra Mondiale) Dal 1945-48, un tribunale militare americano a Norimberga (“I.G. Farben-Prozeß”) studia il comportamento commerciale del gruppo durante la Seconda Guerra Mondiale. A causa dei molti prodotti importanti per la guerra (tra altri gomma, carburante, dinamite) la I.G. Farben aveva potuto aumentare il volume d’affari (1929: 1,4 Mrd. RM, 1943: 3 Mrd. RM) inserendo anche nel suo gruppo le imprese chimice dei paesi occupati. La politica dello sterminio del regime nazista fu uttilizzato dalla I.G. Farben per recrutare dei forzati e anche per la costruzione di una sede di produzione dentro al campo di concentramento di Ausschwitz (Monowitz). Nel 1945, tutto il patrimonio (anche estero) del gruppo fu confiscato dalle quattro potenze occupanti. Le differenti unità del gruppo furono obbligati a gestire di nuovo le loro imprese in modo autonomo.
Nel 1952 sono stati creati i successori della I.G. Farben: “Agfa Camerawerk AG”; “Bad. Anilin und Soda-Fabrik AG”; “Cassella Farbwerke Mainkur AG”; “Chem. Werke Hüls AG”; “Farbenfabriken Bayer AG”; “Farbwerke Hoechst AG”; “Duisburger Kupferhütte AG”, “Dynamit Nobel AG”; etc. Le altre imprese partecipanti furono in parte rese autonome, in parte aggiunte come associazioni partecipanti ad altri gruppi.

 

Fonte:

BROCKHAUS ENZYKLOADIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Hoechst AG
Postfach 800320
D-65903 Frankfurt

 

Hoechst AG
impresa tedesca dell’industria chimica; fondata nel 1863 come Meister, Lucius & Co., sede Frankfurt am Main (Francoforte).
Nel 1925 crea, con cinque altre imprese del settore chimico, la “I.G. Farbenindustrie AG”.
Dopo il processo militare (decentramento) di Norimberga rifondazione sotto il nome “Farbwerke Hoechst AG” (società per azioni). È uno dei maggiori producenti di prodotti farmaceutici e uno dei gruppi dell’industria chimica più potenti del mondo (vedi I.G. Farben).
Settori principali di produzione: resine, arti grafiche e Reprografia, ausiliari tessili, coloranti tessili, materie platiche, coloranti tessili, lamine, Fibre, CeramTec, Chimica fine, Chimici organici, cosmetica, costruzione d’impianti industriali,  concimi e protezione delle piante.
Le imprese più importanti di partecipazione sono: Behringwerke AG (100%), Uhde GmbH, Messer Griesheim GmbH, Casella AG, Wacker-Chemie GmbH; Roussel-Uclaf-Gruppe, Parigi (54,5%); H. Celanese-Gruppe, Somerville N.J. (100%).
Giro d’affari: (mondiale, 1987): 42,72 Mrd. DM
Personale: ca 181000

Hoechst Italia S.p.A.            Controllate e collegate:
via M.U. Traiano 18            Hoechst Aic s.r.l.
20149 Milano                Hoechst Schering Agrevo Italia s.r.l.
Roussel-Hoechst Agrovet S.p.A.

Hoechst Italia S.p.A.            Uhde Italiana s.r.l.
via E. Fermi 33/37            P.le S, Türr, 5
24020 Scanzorosciate (BG)        20149 Milano

Hoechst Italia S.p.A.
Complesso di Pero (MI)
Deposito centrale
Via Newton, 12
20016 Pero (MI)

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Hoechst Italia S.p.A.
Complesso di Pero (MI)
Deposito centrale
Via Newton, 12
20016 Pero (MI)

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Hoechst Italia S.p.A.
via E.Fermi 33/37
24020 Scanzorosciate (BG)

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

 

 

Questa lastra d’acciaio è prodotta da: Hoechst Italia S.p.A.
via M.U. Troiano  18
20149 Milano

 

Fonti:

BROCKHAUS ENZYKLOPÄDIE, editore F.A. Brockhaus, Mannheim, 1992

DEUTSCHE UNTERNEHMEN MIT ITALIENISCHER TOCHTERGESELLSCHAFT
Catalogo delle imprese tedesche con filiale in Italia
Camera di Commercio Italo-Germanica, Milano

Nell’ambito del piano di privatizzazione dell’IRI, è stata di recente venduta la Acciai Speciali Terni al gruppo tedesco Krupp: ironia della storia, freddo calcolo espansionista o sindrome che sia, il pensiero va a quella ‘economia di guerra’ che condusse Hitler al potere e lo sostenne nella realizzazione del suo folle progetto.
In un appello del 19 novembre 1932 indirizzato a Hindeburg, l’agrario Von Kalckreut, gli industriali Thyssen, Vogler, Krupp, Bosch, Hariel, gli armatori Woermann e Beindorff, i banchieri Schaachat, Schroder e Reinhart e altri grandi nomi dell’economia […]

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