Il ritornello / El estribillo

Il ritornello / El estribillo
2014 admin
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Il ritornello / El estribillo

 

Siamo destinati in eterno a ripetere lo stesso testo, le stesse parole, gli stessi gesti.

La ripetizione è una invariante che insieme alla memoria, al linguaggio, alle passioni e cose di questo genere, caratterizza l’animale umano: apprendiamo ripetendo, imitando, copiando.  È ciò che facciamo esattamente ora in questo convegno, ripetiamo concetti e atti già detti e fatti da altri, argomentiamo argomentazione che altri hanno fatto su argomentazioni intorno ad un originale che non esiste.

E però è così che si fa, non c’è altro modo se non cercare le differenze lì dove è possibile trovarle, nella ripetizione dell’identico.

Qualcuno diceva che bisogna amare la ripetizione dell’uguale, provarci gusto se si vuole trovare il gesto bizzarro, libero, creativo: ripetere e ripetere ancora fino all’esaurimento con la speranza che qualcosa di non visto o di mal detto si lasci cogliere come epifania di una nuova narrazione.

Il testo dell’universo è già scritto non possiamo far altro che raccontarlo in maniera diversa. Raymond Queneau in polemica con i surrealisti dell’automatismo psichico sosteneva che il linguaggio innovativo, che per inciso vuol dire nuove forme di vita, può sorgere solamente dentro la regolarità del linguaggio stesso la cui combinatoria è pressoché infinita.

La ripetizione in quanto invariante della natura umana è un dispositivo a cui ricorriamo nei momenti di crisi, in quei casi cioè in cui non sappiamo bene quale comportamento assumere di fronte ad una norma, tanto più oggi che viviamo in uno stato d’eccezione permanente, o di fronte ad una crisi esistenziale come è il caso, lo confesso, della mia condizione attuale,  per cui la ripetizione diventa la risorsa apotropaica che intrecciata alla propria storia biografica tenta un approdo, un aggancio o un patto di esonero con il mondo.

Provo, tento per me e per voi tutti……….ripeto

nota

Le parole di Guantanamera sono di José Martí, è una poesia tratta dalla raccolta Versos Sencillos.

Martì è stato un intellettuale, un poeta , uno scrittore e un rivoluzionario cubano che immolò la sua vita alla lotta di liberazione dall’occupazione spagnola e contro il disegno egemonico dell’imperialismo statunitense. morì in battaglia nel 1895 a soli 42 anni.

Mauro Folci  per Arquitecturas Colectivas – CCCB, Barcellona 2014

 

(ascolto in cuffia la canzone Guantanamera e ne ripeto le parole)

 


 

El estribillo

 

Estamos destinados en eterno a repetir el mismo texto, las mismas palabras, los mismos actos.

La repetición es una invariante que junto a la memoria, al lenguaje, a las pasiones y a otras cosas de esta clase, caracteriza el animal humano: aprendimos repitiendo, imitando, copiando.

Y es exactamente lo que estamos haciendo ahora en este encuentro, repetimos conceptos, ideas y actos ya dichos y ya hechos por otros, argumentando argumentaciones que otros ya hicieron entorno a un original que no existe.

Pero es así que se hace, hay que buscar las diferencias allí donde es posible encontrarlas, en la repetición de lo idéntico.

Alguien decía que es necesario amar la repetición del igual, intentarlo, si se quiere encontrar el acto excéntrico, libre, creativo: repetir y repetir todavía hasta el agotamiento con la esperanza que algo de no visto o de mal dicho se deje percibir como epifanía de una nueva narración.

El texto del universo ya está escrito, sólo podemos contarlo de manera diferente.

Raymond Queneau, en polémica con los surrealistas del automatismo psíquico, sostenía que el lenguaje innovador, que por cierto significa nuevas formas de vida, puede surgir solamente dentro de la regularidad del lenguaje mismo, cuya propiedad combinatoria es infinita.

La repetición en cuanto invariante de la naturaleza es un dispositivo al que recurrimos en los momentos de crisis, es decir, en aquellos casos en los que no sabemos muy bien que comportamiento asumir en relación con una norma  – y diría que, en el actual estado de excepción permanente, estas aporías están hegemonizando cada praxis y cada discurso – o en relación con una crisis existencial como es el caso, lo confieso, de mi condición actual, por la que la repetición se vuelve recurso apotropaíco que, entrelazadas a la propia historia biográfica, intenta un arribo, un agarradero o un pacto de exonero con el mundo.

Probo, intento para mi y todos vosotros…….. repito

 

nota

Las palabras de Guantanamera son de José Martí. es una poesía llevada por la colección Versos Sencillos.

Josè Martì ha sido un intelectual, un poeta, un escritor y un revolucionario cubano que inmoló su vida a la lucha de liberación de la ocupación española y contra el dibujo hegemónico del imperialismo estadounidense. murió en batalla en el 1895 a solos 42 años.

 

Mauro Folci per Arquitecturas Colectivas – CCCB, Barcellona 2014

 

(Escucho a los auriculares Guantanamera canción y repito las palabras)

Siamo destinati in eterno a ripetere lo stesso testo, le stesse parole, gli stessi gesti.La ripetizione è una invariante che insieme alla memoria, al linguaggio, alle passioni e cose di questo genere, caratterizza l’animale umano: apprendiamo ripetendo, imitando, copiando. È ciò che facciamo esattamente ora in questo convegno (….)

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