Giornale di classe

Giornale di classe
1998 admin
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Giornale di classe

 

L’intervento consiste in una lista di prodotti bloccati dalla Commissione per le Sanzioni dell’ONU all’Iraq alla quale si affiancano alcuni degli oggetti più comuni in essa contenuti.
La riflessione critica si articola su due piani, solo apparentemente distinti, che convergono in un’analisi radicale del nuovo paradigma liberista.
C’è un primo aspetto immediatamente leggibile, politico e terribilmente d’attualità, quello dell’embargo commerciale imposto all’Iraq dalle lobby petrolifere; e un secondo che prende in esame le relazioni simbolico-sociali imposte dal sistema merce.
Colpisce il cinismo e l’eccesso di zelo che emerge alla lettura della lista dei prodotti vietati: stuzzicadenti, bombole del gas, spazzolini da denti, cucchiai, fazzoletti di carta, occhiali da vista, etc. Sembra quasi, in considerazione anche della quotidianità della popolazione irachena scandita dalle privazioni di elementari strumenti di sussistenza, che i prodotti qui elencati tornino ad essere in qualche modo più oggetti atti all’appropriazione sociale che merci.
E’certamente solo un’impressione, sappiamo infatti che nella realtà irachena lo stuzzicadenti, la lampadina e il termometro è il segno della differenza che fra i più indifesi ha provocato due milioni di morti, ma che ci permette un’ipotesi di riflessione critica intorno al complesso rapporto tra la comunicazione sociale e le cose.
Una opportunità per riflettere sul codice formale/linguistico degli oggetti che sono sempre e ovunque, oltre le loro caratteristiche d’uso,  termini di valore e di stratificazione sociale. Le cose sono depositarie di valori simbolico-sociali che presentandosi nel modo di produzione capitalistico sotto forma di merci trasmettono i rapporti determinati da questo sistema. Giornale di classe, oltre ad essere una esplicita denuncia del dramma che sta vivendo la popolazione civile irachena, è una riflessione sul tema complesso e ambiguo del feticismo delle cose-merci ma in una prospettiva che lascia aperta l’ipotesi secondo cui sovvertendo il sistema di produzione attraverso il passaggio dall’appropriazione privata a quella sociale il rapporto con le cose torna ad essere in un certo modo diretto.

 

M.F. 1998

L’intervento consiste in una lista di prodotti bloccati dalla Commissione per le Sanzioni dell’ONU all’Iraq alla quale si affiancano alcuni degli oggetti più comuni in essa contenuti. La riflessione critica si articola su due piani, solo apparentemente distinti, che convergono in un’analisi radicale del nuovo paradigma liberista.
C’è un primo aspetto immediatamente leggibile, politico e terribilmente d’attualità, quello dell’embargo commerciale imposto all’Iraq dalle lobby petrolifere; e un secondo che prende in esame le relazioni simbolico-sociali imposte dal sistema merce.[…]

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