Raafat Abdou Mohamed Shatta, ringrazia

Raafat Abdou Mohamed Shatta, ringrazia
2000 admin
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Raafat Abdou Mohamed Shatta, ringrazia

 

L’intervento ha origine da un fatto realmente accaduto che grazie all’impegno di  Luigi Manconi, Marco Paolini , Sergio Staino  e del quotidiano ‘Il Manifesto’ che ostinatamente ha pubblicato per molti giorni l’appello,  ha ottenuto una risposta in senso positivo dal ministro Bianco.
In breve la storia: Raafat Abdou Mohamed Shatta,  39enne egiziano di Port Said perse entrambe le gambe in un incidente ferroviario nel tentativo di sottrarsi al controllo del titolo di viaggio. Questo accadde circa due anni fa nel tratto Foligno-Spoleto. Dopo oltre un anno di cure ospedaliere gli scadono i documenti,  perde il lavoro e non potendo continuare le cure, per lenire il dolore comincia a fare uso di eroina che lo condurrà in carcere per due volte. Il 16 marzo scorso Raafat finisce la pena  ma, fuori dal carcere, trova un decreto di espulsione che viene immediatamente eseguito.
Raafat lascia in Italia la convivente anch’essa immigrata ma regolarizzata e una bambina.
‘L’atto di informazione’ ha luogo in due spazi distinti  e si svolge nell’arco di una giornata: la mattina sul treno che percorre il tratto ferroviario Foligno-Spoleto e contemporaneamente sul treno che percorre in senso inverso cioè Spoleto-Foligno. Il pomeriggio ad Ararat, uno spazio autogestito dai  kurdi  all’ ex  mattatoio di Roma.
Il treno percorre circa 30 chilometri e impiega dai 15 ai 20 minuti, il costo del biglietto è di 3000 lire.
Alle stazioni di Foligno e di Spoleto  due  hostesses  offriranno ai viaggiatori che si apprestano a prendere quei due treni, coincidenti ma opposti , una cartellina contenente un biglietto da visita di Raafat con la scritta ‘Raafat Abdou Mohamed Shatta  – Ringrazia – con tre banconote da 1000 lire tenute insieme al  biglietto da una graffetta, un testo poetico di Francesco Leonetti dedicato a  Raafat, e una poesia di Vittorio Sereni, nel vero anno zero, da poter essere letti nel lasso di tempo che il treno impiega a percorrere quel tratto che è appunto di 15/20 minuti.
L’azione verrà registrata da diverse videocamere e la documentazione prodotta potrà essere consultata e visionata durante una cena kurda ad Ararat. In questo caso i biglietti da visita di Raafat con le tre banconote verranno inviate per posta qualche giorno prima.
Complessivamente saranno distribuite 1000 cartelle per un totale di 3.000.000 di lire

 

 

Ringrazio gli amici che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione degli atti e in particolar modo a Vera Maglioni, Carol Walker, Daniele Zacchi e Valerio Marini studenti del I° liceo artistico di Roma.

Roma, 15/05/2000

Francesco Leonetti, Per Raafat (invettive nel duemila)

Per Raafat (invettive nel duemila)

di: Francesco Leonetti

 

Siamo ancora terrestri, o non più?

Tutti i poteri sono celesti (lassù):

mandano un flusso di denaro, a noi amaro,

e di decisioni, fuori dalle nostre ragioni…

E: un egiziano è rimandato al suo paese,

già immigrato a sue spese: ora separato

dalla compagna che è qui e dalla figlia.

Lui le gambe sue in una griglia, per

sfuggire a un controllo in treno, le ha perse.

E dolente, distrutto, ha patito a lungo in carcere.

E uscendo, viene espulso…E’ un rito insulso

su Raafat Abdou Mohamed Shatta.

E’ un fatto d’infamia: e siamo noi,

italiani, immigrati dovunque nel passato,

noi di un paese ora industriale, a mandare

in Egitto quel povero. Non più terrestri,

né liberi, noi con gli organismi interi ingiusti…

Che per la terra ognuno vada, con un pane.

O siamo gente infame. Che subisce.

Patisce. E tace. Siamo plebe,oramai?

Ma tollerare non è moderno:

è solo eterno. Scusiamoci

con Raafat: che resti con la figlia,

la moglie, la carrozzina, in Itaglia.

Ci vergogniamo. Noi non siamo umani.

Siamo una specie di prepotenti: e fra noi

alcuni decidono, gli altri hanno solo i denti:

utili al pane, e a mordere magari,

e alle parole che sono cose vane.

L’intervento ha origine da un fatto realmente accaduto che grazie all’impegno di  Luigi Manconi, Marco Paolini , Sergio Staino  e del quotidiano ‘Il Manifesto’ che ostinatamente ha pubblicato per molti giorni l’appello,  ha ottenuto una risposta in senso positivo dal ministro Bianco.
In breve la storia: Raafat Abdou Mohamed Shatta,  39enne egiziano di Port Said perse entrambe le gambe in un incidente ferroviario nel tentativo di sottrarsi al controllo del titolo di viaggio.

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